Capurso
Il feudo di Capurso conobbe, sin dal XII secolo, un alternarsi di domini che lo resero teatro di discordie feudali. Nel 1504, per volere del re di Napoli Ferdinando il Cattolico, fu venduto alla duchessa Isabella d’Aragona, madre di Bona, al prezzo di duemila ducati. Ceduto ai della Marra dalla stessa Isabella, in occasione della pace franco-spagnola, fu successivamente ricomprato dalla regina Bona nel 1536.
Fu proprio grazie alla regina Bona che Capurso conobbe un periodo di pace e di crescita con un consistente aumento della popolazione durante il quale avvenne la ricostruzione di porzioni delle cinta muraria distrutta negli anni precedenti e la costruzione di un suo ampliamento con quattro torrioni di avvistamento col fine di realizzare nuovi insediamenti.
Grazie a Bona venne anche eretta la Chiesa Matrice, oggi dedicata al Santissimo Salvatore, la quale presenta sulla facciata lo stemma regale della Regina Bona Sforza.
Nel 1556 il feudo di Capurso fu donato a Gian Lorenzo che nel 1558 ottenne il titolo di Marchese di Capurso e ne divenne feudatario a pieno titolo dando così inizio alla dinastia Pappacoda che, ininterrottamente, la governò per più di due secoli, fino al 1775.