Triggiano, Noia (Noicattaro) e Rutigliano
La regina Bona acquistò le contee di Triggiano e di Noia, con funzioni fiscali su Rutigliano, nel 1541 per 68 mila ducati con l’intento di sedare le controversie che avvenivano a causa delle greggi che oltrepassavano abusivamente il confine dei loro rispettivi territori. Gli abitati di tali feudi, per la cui gestione gli ambasciatori delle rispettive Università si recavano a Cracovia per l’approvazione di “Capitoli e Gratie”, godevano di numerosi privilegi tra i quali spicca quello per cui le donne tratte in arresto non fossero imprigionate nella residenza del capitano ma solo in quelle di «uomini dabbene o in monasteri» e per cui non dovessero sostenere spese per i soldati che andavano di guardia a Bari o nelle altra città della regina.
Nel 1557, alla morte della regina Bona, Gian Lorenzo Pappacoda entrò in possesso dei feudi di Noia e Triggiano che, tuttavia, dovette difendere dal figlio di Bona, Sigismondo II re di Polonia.